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L'Autovelox
Tutti lo conoscono, molti lo temono, alcuni lo maledicono. L'Autovelox, insieme al Tutor , al Vergilius e al Telelaser , è uno strumento di misurazione della velocità dei veicoli, utilizzabile dalle forze di Polizia Stradale per la prevenzione, la constatazione e la sanzione dell'illecito associato al superamento dei limiti di velocità.
Come è fatto un Autovelox?
Anche se esistono vari tipi di strumenti di misurazione della velocità, quasi tutti gli Autovelox sono costituiti sempre da una coppia di fotocellule laser, uno strumento di misurazione del tempo (un timer/cronometro), una macchina fotografica (a volte, specialmente nei vecchi modelli, collegata a un flash), un dispositivo di storage dei dati e, a volte, un apparecchio di trasmissione dati.
È uso comune dividere gli Autovelox in fissi e mobili. In effetti questa suddivisione non è corretta: gli strumenti utilizzati sono alla fine gli stessi così come le leggi che regolano il loro uso. La differenza che nei c.d. “Autovelox Fissi” lo strumento è installato in un box di cemento e lasciato acceso per un tempo maggiore, mentre gli “Autovelox Mobili” sono spostati più frequentemente.
Prevengo una domanda comune: sì, è possibile che i box per gli Autovelox siano vuoti. Può succedere per alcuni motivi quali: riparazione dello strumento, spostamento presso la sede per scaricare i dati, mancanza dell'ordinanza, etc.
Come funziona un Autovelox?
Il principio di funzionamento è abbastanza banale (vedi immagine): lo strumento ha due fotocellule, poste a distanza fissa, poniamo 60 cm per esempio (D, nell'immagine).
Da ognuna delle fotocellule parte un raggio laser, puntato verso la strada.
Quando un veicolo passa davanti ai raggi laser, li interrompe, in modo consecutivo. Il tempo trascorso è registrato (t), ponendo anche in questo caso ad esempio, il valore di 4 centesimi di secondo.
A questo punto la velocità media è facilmente calcolabile dalla formula V=D/t.
Nel nostro esempio, utilizzando le giuste unità di misura: V=0,6 m / 0,04 sec = 15 metri al secondo, o, nella misura più conosciuta 15*3,6=54 km/h.
A questo punto, se il valore calcolato è superiore al limite massimo di velocità vigente per quella strada, viene scattata una fotografia al veicolo dalla parte posteriore.
I modelli recenti di Autovelox utilizzano fotocamere digitali, quindi registrano il file corrispondente, file che può essere inviato (nei modelli apparecchio di trasmissione dati senza fili) al comando o a una pattuglia posta subito dopo per l'eventuale (ma non obbligatoria) constatazione immediata.
I modelli senza il modulo di invio a distanza o i vecchi modelli con fotocamere a pellicola devono essere smontati dal box di cemento e portati al comando.
Posso contestare una multa fatta con un Autovelox?
Le multe, in linea di principio, posso essere tutte contestate. Il problema è trovare il motivo di invalidità.
Riguardo gli Autovelox le multe possono essere contestate principalmente per:
- mancata segnalazione dello strumento;
- errore palese di identificazione o clonazione;
- mancata omologazione.
Viceversa, errori formali quali mancanza del modello esatto del veicolo, errore di trascrizione dell'indirizzo o di altri dati solitamente non portano ad accoglimenti.
L'Autovelox deve essere omologato e tarato?
Sì, certamente e senza dubbi.
Però la legge non impone che l'omologazione e la taratura siano fatti sul singolo strumento piuttosto sulla tipologia. In parole più semplici, basta che la casa produttrice faccia omologare e tarare un'Autovelox per far sì che gli strumenti dello stesso tipo siano automaticamente considerati omologati e tarati.
Come deve essere segnalato un Autovelox?
Il Codice della Strada impone che tutti gli strumenti di controllo della velocità (non solo gli Autovelox ma anche, ad esempio i Tutor etc) se utilizzati in postazioni fisse debbano essere opportunamente segnalati. Lo stesso vale per quelli mobili usati con una certa frequenza e sistematicità sugli stessi punti (però non vale quindi per gli strumenti usati sui veicoli da parte della Polizia, per capirci).
La segnalazione deve avvenire con dei segnali posti massimo a 4 km e minimo a 400 metri dagli strumenti.
I segnali utilizzati a tale scopo devono essere facilmente visibili, non nascosti o coperti, pena l'annullamento della sanzione.
Come faccio a dimostrare che la multa che mi è arrivata non è “mia”?
Una sorta di leggenda metropolitana dice che se si riesce a dimostrare che al momento della multa il proprietario era certamente da un'altra parte la multa può essere annullata.
Cosa non vera!
Serve invece dimostrare con “certezza” che il veicolo fotografato non sia quello indicato dalla multa.
E questo può avvenire o su riscontri visivi (es. mi arriva una multa per la mia Punto e sulla foto c'è una Golf), o, nel caso di non chiarezza dimostrando che il veicolo (e non il proprietario) si trovasse inequivocabilmente da un'altra parte, presentando ricevute certe del fatto.
Se supero il limite di velocità e c'è l'Autovelox, c'è l'obbligo di constatazione immediata?
Come già ribadito recentemente dalla Corte di Cassazione purtroppo no, la multa con Autovelox non rientra tra i casi di constatazione immediata da parte della Polizia Stradale, pertanto eventuali ricorsi basati su tale eccezione, molto probabilmente, saranno rigettati dall'autorità Giudiziaria.
Se supero il limite di velocità di notte, scatta il flash?
Dipende. Se l'Autovelox ha una macchina a infrarossi, capaci di “vedere” al buio, no, non scatta. Viceversa sì. Pertanto se non si vede il flash davanti ad un Autovelox di notte, non c'è assolutamente la certezza di averla passata liscia.
C'è tolleranza sui limiti per l'Autovelox?
Sì, valgono le stesse norme previste dal codice della strada e indicati qui.
Dove sono installati gli Autovelox?
Qui troverete una lista delle principali postazioni fisse degli Autovelox, aggiornata alla data di pubblicazione dell'articolo.
Pubblicato il 7 novembre 2013. Attenzione: l'articolo potrebbe avere indicazioni a norme non più in vigore.
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