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Aston Martin DBS
L'Aston Martin ha iniziato la produzione della DBS nel 1967. L'acronimo DB sta per David Brown, proprietario dell'Aston per oltre vent'anni. La lettera S invece sta per Sports. La DB è stata un modello della casa automobilistica britannica che ha caratterizzato un'intera epoca, trovando nei film di 007 una consacrazione definitiva.
L'Aston DBS è stata davvero un'auto mitica. Ha fatto sognare molti appassionati, rappresentando un simbolo di successo e di vittoria. La linea estetica richiamava un gusto tipicamente italiano a fronte di una meccanica piuttosto sofisticata per quegli anni. Basti pensare che la DBS montava un cambio manuale a 5 rapporti con lo sterzo servo-assistito e freni a disco. Nella prima progettazione era previsto che, anche dal punto di vista del propulsore, la coupè della casa automobilistica inglese avebbe dovuto portare una rivoluzione sul mercato delle auto di lusso. Poi per problemi tecnici si optò per un motore a 6 cilindri in linea in alluminio, già montato su modelli precedenti dell'Aston.
L'Aston Martin DBS aveva una carrozzeria dalle dimensioni rilevanti (era lunga 459 cm e larga ben 183 cm). Il modello coupè aveva solo due posti anteriori mentre altri due potevano alla meno peggio arrangiarsi nella parte posteriore. Nonostante la denominazione Sports, la DBS aveva la vocazione tipica di una gran turismo. Le accortezze tecniche tese ad aumentare il comfort di guida e dei passeggeri ne erano una testimonianza tangibile. Anche le finiture degli interni erano ben curate in ogni dettaglio, con abbondante utilizzo di materiali pregiati quali radica e pelle.
I primi esemplari della DBS che vennero immessi sul mercato non erano particolarmente soddisfacenti dal punto di vista delle prestazioni. Il motore a sei cilindri, seppure alimentato da tre carburatori SU, permetteva alla vettura di raggiungere solo 227 Km/h come velocità massima. In sostanza rispetto al tipo di motorizzazione, le prestazioni su strada della DBS erano scarsine e piuttosto deludenti. Per questo motivo la casa automobilistica britannica, solo dopo alcuni mesi dal debutto della DBS, presentò la DBS Vantage. Questa vettura presentava delle modifiche al propulsore che ne potenziarono di molto le prestazioni. La potenza del motore era stata elevata a 325 cv e la velocità massima raggiungibile dall'Aston DBS era pari a 241 Km/h: un bel salto di qualità! La DBS Vantage venne poi sostituita nel 1970 dal modello dell'Aston Martin DBS V8.
Anche la DBS ebbe una consacrazione a livello planetario grazie alla sua presenza in alcuni film della saga cinematografica di James Bond e fu l'auto utilizzata dai protagonisti nella mitica serie degli anni '70 di "Attenti a quei due". Dal punto di vista della produzione, la DBS ebbe una prima versione poi sostituita da alcuni modelli che ne vollero rappresentare un'evoluzione tecnica e meccanica. Del resto gli esemplari successivi mostrarono maggior valore dal punto di vista delle prestazioni su strada e della potenza del motore.
L'ultimo step evolutivo della DBS fu la DBS V8 che montava un propulsore innovativo per quei tempi. Il motore V8 in alluminio, con alimentazione a iniezione Bosch, era capace di erogare una potenza di 345 cv.
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